Se siete alla ricerca di un’esperienza autentica e originale in Calabria, non potete perdervi la scoperta dell’arte della tessitura, una delle espressioni più affascinanti e significative della cultura locale.
La tessitura è un’attività che risale a tempi antichissimi, quando le donne calabresi utilizzavano i telai manuali per creare tessuti di vario tipo, sia per uso domestico che per il corredo nuziale. Con il passare dei secoli, l’arte della tessitura ha subito l’influenza di diverse culture, come quella araba e bizantina, arricchendosi di tecniche e motivi sempre più elaborati e raffinati.
Oggi, in alcune zone della Calabria, è ancora possibile ammirare e acquistare i prodotti della tessitura tradizionale, realizzati con materiali naturali come la seta, la lana, il lino e la canapa, e decorati con disegni che raccontano la storia e le tradizioni di questa terra.
Le tecniche della tessitura calabrese
Le tecniche principali impiegate nella tessitura tradizionale calabrese sono tre: la tecnica a licci, la tecnica trappigna e la tecnica a pizzulune. La tecnica a licci consiste nell’intrecciare due serie di fili ortogonali, chiamati ordito e trama, utilizzando dei licci (o pettini) che permettono di sollevare o abbassare i fili dell’ordito.
Con questa tecnica si ottengono tessuti semplici e resistenti, adatti per la produzione di lenzuola, asciugamani, tovaglie e altri oggetti per la casa. I tessuti a licci sono spesso decorati con disegni geometrici o floreali, ottenuti con la pedalatura del telaio. Tra i motivi più diffusi si trovano Rosa e Spagna, Rosa Spampinata, Rota e u carru, Pinna e Pavone.
La tecnica trappigna è più complessa ed è usata per realizzare broccati spolinati, cioè tessuti con disegni in rilievo. Si parte da un tessuto di base al quale si aggiungono delle trame supplementari che formano i disegni. Questa tecnica richiede una grande abilità e pazienza da parte della tessitrice, che deve seguire uno schema preciso per creare i motivi desiderati.